Mafia island: gli squali balena del regno di smeraldo

SmeraldoÈ il colore sovrano di questo tratto di oceano che separa la Tanzania da una delle sue isole più selvagge e incontaminate: Mafia, il regno di smeraldo.
Nel nostro immaginario di “paradiso tropicale” è questo il colore di un’acqua chiara, cristallina e poco profonda che bagna una sabbia bianchissima circondata da palme ombrose. Mafia allora non è un paradiso tropicale.

 

Qui l’acqua è verde, ma è torbida per la grande quantità di nutrienti e plancton e non per qualche tipo di inquinamento come si possa pensare ad un primo impatto.
L’abbondanza è dovuta ai fiumi che scendono nel mare dalle coste della Tanzania e favorisce il prolificare della vita sottomarina. I proprietari di questo paradiso naturale sono una popolazione sedentaria di squali balena, esemplari giovanili, che durante i mesi da novembre a marzo sono abituati a nuotare ed ad alimentarsi in superficie. In questo periodo dell’anno è possibile individuarli più facilmente e avvicinarli.


Questa sarà la mia sfida al regno di smeraldo.


Avete mai avuto a che fare con un “essere vivente” di 8-9 metri di lunghezza con una bocca larga 1 metro? Vi posso assicurare che non è una cosa simpatica, specialmente se il tutto avviene in un mare che non ti permette di vedere da che parte lo squalo arriverà!
L’ansia e l’incertezza si impossessano del corpo e non sono compagne utili per chi fa apnea.

Come fotografo apneista, ho scelto questa isola in modo specifico per incontrare e catturare questi giganti marini.
Per fare questo, ho richiesto il sostegno di alcuni operatori dell’isola che offrono il servizio di “avvistamento e avvicinamento” con barche attrezzate.
Una volta avvistati, ti portano vicino allo squalo e puoi saltare nell’acqua per incontrarlo faccia a faccia!



Guardarli sfilare per alcuni secondi, una o più volte, proprio davanti ai tuoi occhi è un emozione fortissima, ma, per quanto speciale, resta comunque per tutti.

io volevo fotografarli al meglio nonostante l’acqua torbida, molto complicato!

Per farlo dovevo nuotare veramente vicino a loro senza toccarli per non farli fuggire! In questo modo ho potuto catturare l’immagine nella migliore posizione e con la migliore luce possibile.
Loro nuotano tranquilli, apparentemente senza sforzo e noncuranti di chi li avvicina … tu, per riuscire ad avvicinarli e non perdere le loro tracce nell’acqua torbida, devi pinneggiare dando fondo a tutte le tue energie, ma resterai comunque goffo con le pinne lunghe da apneista che non hanno nulla a che fare con l’eleganza del loro incedere.

Una sfida impari ma dalla quale non mi tiro indietro!

Ne abbiamo avvistato finalmente uno dalla barca, ci avviciniamo con cura a pochi metri mentre nuota sulla superficie. Salto nell’acqua, guardo nel verde vuoto. “Sta arrivando!” grida il capitano della barca, ma io ancora non vedo nulla.
Dal nulla, improvvisamente, intravedo un’ombra scura, poi una sequenza di piccoli pesci, quindi la grande testa grigia appare con i suoi punti bianchi; la sua bocca enorme è circondata da pesciolini gialli che sembrano scappare per evitare di essere ingoiati.


Nuota lento e maestoso … e non finisce mai!


Alla fine la sua coda si perde nel torbido con movimenti lenti e potenti … che spettacolo!
Come primo appuntamento non è male. Pochi secondi che non dimenticherò mai più!

Qualche secondo per riprendermi dallo stupore e per ricordarmi che sono qui per fotografare. Inizia il mio inseguimento aiutato dal capitano della barca. Cerco di capire i suoi movimenti guardando la direzione della pinna dorsale che emerge dall’acqua.

devo intercettarlo frontalmente per fotografarlo bene in primo piano.

 

In vari passaggi riesco: di lato, davanti, in alto, in basso. Nuoto e scatto, nuoto e scatto in continuazione.

Incredibile sforzo per tanta bellezza!

È una frenetica corsa per non perdere l’opportunità giusta. A un certo punto sono confuso: sono due! Lo squalo di 4-5 metri che stavo inseguendo, si incrocia con uno più grande, di circa 8-9 metri. 


È enorme, non riesco a fotografarlo a figura intera

e non riesco a fotografarli insieme per bene, troppo grandi anche per un grand’angolo. Si incrociano ed inseguono danzando fra di loro per un po’, poi ognuno per la sua strada.

 

Gli scatti più interessanti e più spericolati che sono riuscito a fare sono quelli da sotto lo squalo, in controluce, magnifico!
Per fare questo sono dovuto scendere in apnea 2-3 metri sotto l’animale e nuotare sott’acqua alla sua velocità alla ricerca della migliore inquadratura. Non guardavo dove stavo andando, sapevo solamente che stavo correndo un rischio enorme: immaginate di urtare di testa uno squalo, a 10 metri di profondità in un’acqua completamente torbida e buia.


Ma era la mia sfida e non potevo tirarmi indietro.


Questa è Mafia: il regno di smeraldo. È stata una delle avventure più eccitanti e indimenticabili per me.

La grande bellezza di questo mare e i suoi giganti devono essere conservati a tutti i costi.

 

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