EUDI Bologna Marzo 2018

Come raccontare una passione? Come spiegare cosa mi spinge verso il mare profondo? Cosa mi affascina dell’apnea estrema?
Coinvolgere chi ti ascolta è un’altra sfida che ho accettato e che mi ha visto sul palco dell’EUDI a Bologna il 4 marzo scorso.

L’EUDI è la più importante manifestazione europea dedicata al mondo della subacquea e avere la possibilità di parlare di pesca estrema in apnea mi da l’occasione di sottolineare come l’apnea sia l’unica forma di pesca sostenibile in perfetta armonia con la natura e con la storia dell’uomo.

Pescatori in apnea, a qualsiasi profondità, non ci si improvvisa. La passione è il motore ma poi c’è la tecnica, l’allenamento, la conoscenza del proprio corpo e soprattutto la consapevolezza delle leggi fisiche e ambientali del mondo in cui ci si immerge.

Per questo ho raccontato di come mi sono avvicinato fin da bambino alla pesca, di come ho affinato la tecnica dell’apnea, degli allenamenti costanti per poter spingermi sempre più oltre.

Ho raccontato dei miei primi risultati sui relitti in Calabria, del fascino e del mistero che li circonda e dei rischi che si corrono ad andare a pesca in apnea su di loro.

Ho parlato di sicurezza: di come non si debba mai andare in mare da soli; dei sintomi per poter riconoscere un “blackout” in mare e della mia ricerca continua sul fenomeno del “Taravana”.

Ma soprattutto ho potuto raccontare la filosofia della pesca in apnea che non intacca un ecosistema prezioso e unico come è il mare.