I tonni della Riviera dei Cedri

Italia. Parte nord della Calabria, la mia casa base.
Quasi tutte le mie avventure partono da qui. O perché continuo ad esplorare questa parte di Tirreno o perché qui inizio a progettare quello che voglio realizzare.

Con Gianni ci conosciamo da una vita e da una vita ci accomuna l’amore per il mare, il “nostro” mare. Quando mi chiama per una nuova avventura difficilmente riesco a dire di no. Nel Mediterraneo ci sono nato ed è inevitabile che io me lo senta dentro.

La meraviglia più grande del mare, non mi stancherò mai di ripeterlo, è che che quando ti sembra di aver visto tutto, l’attimo dopo riesce a sorprenderti ancora con uno spettacolo nuovo ed unico.
Gianni mi aveva parlato dei tonni… Nei mesi di maggio e giugno soprattutto si radunano a largo delle coste calabresi nel loro viaggio verso nord e qui vengono catturati a migliaia dalle tonnare…
Quello che si consuma è il moderno massacro delle tonnare. Una volta i tonni venivano convogliati verso la costa e chiusi in una morsa mortale che finiva nel tradizionale massacro della mattanza con l’acqua che diventava rossa del sangue dei tonni!
Oggi in modo apparentemente meno cruento vengono radunati in grandi gabbie galleggianti, vivi, e trasportati a largo di Malta per la vendita ai Giapponesi.

Questa non è pesca e questa non è industria. Sfruttamento selvaggio di una risorsa volta al profitto senza scrupolo che non ha rispetto di nulla non può essere classificato se non come distruzione.
Io però sono venuto per vedere il magnifico spettacolo di questi meravigliosi predatori che in banchi immensi stazionano qui per pochi giorni.
Quando ero piccolo, il loro arrivo segnava la fine delle vacanze. Vedevamo la schiuma bianca del branco in lontananza che va a caccia e gridavamo come matti con i miei cugini sulla spiaggia con il desiderio ingenuo di tuffarci e raggiungerli.

È arrivato il momento di realizzare quel sogno!

 

Le tonnare sono già andate via, hanno fatto la loro parte di razziatori di questa meravigliosa risorsa Atlantica che ormai è ridotta allo sfinimento.

Nonostante questo è ancora possibile assistere ad uno spettacolo unico!

 

Siamo a circa 15 miglia dalla costa, qui il mare è profondo centinaia di metri e ricco di gamberi rossi.
È pomeriggio, il sole comincia ad abbassarsi sull’orizzonte e la luce a scarseggiare.
Avvistiamo i banchi da lontano, con lo spumeggiare delle acque che da il segnale di avvicinamento. Ci raggiungono in un battibaleno.
Ci siamo in mezzo oramai, mi tuffo… centinaia e centinaia di tonni che sfrecciano insieme nuotando ad una velocità incredibile e senza apparente sforzo. I loro colori argentei riflettono la luce di superficie. Il cuore va a mille, non credo ai miei occhi. Vorrei poter condividere tutto questo con gli amici del passato perché so che anche loro proverebbero le stesse sensazioni.

Lotto tra meraviglia e concentrazione nello scattare le mie foto anche questa volta vorrei non dover per forza respirare.
Ora il banco scompare, nuota veloce verso nord. Non riusciamo più a rintracciarlo.
Il sole è ormai verso il tramonto e noi dobbiamo rientrare. Sono felice, non so come altro descrivere quello che provo.

Ma questa magnifica giornata ci riserva ancora un’altra sorpresa: delfini!

Un piccolo gruppo di Tursiopi ci nuota di fianco, ci fermiamo, preparo nuovamente in fretta la macchina e mi tuffo.
Rimangono distanti da me, giocano tra di loro, saltano, si inseguono, ruotano e piroettano. Vanno verso il fondo fino a scomparire e poi risalgono come se nulla fosse… 10,20, 50m giù e poi su come un fantastico ottovolante sul quale salirei volentieri.

Hanno tutta la mia invidia e ammirazione da apneista!

Scatto qualche foto o almeno ci provo, la luce è scarsa, i raggi del sole ormai fendono l’acqua di traverso

è qualcosa di fiabesco.

Anche loro vanno via veloci ora, anche loro verso nord, danzando con i miei ricordi d’infanzia dal sapore di acqua salata.

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